L’astrofotografia: origini, strumenti e soggetti

telescopioLa data di nascita dell’astrofotografia è ovviamente seguente a quella della fotografia classica, ma non di molto. È il 1816 quando il francese Joseph Niépce immortalò una porzione di casa dopo aver a lungo studiato le tecniche litografiche. Peccato che poco più tardi l’immagine svanì perché i prodotti utilizzati non erano in grado di fissare il colore. Dopo aver migliorato le tecniche di produzione, e grazie all’uso di una camera oscura, Niépce riuscì ad ottenere un risultato duraturo dieci anni dopo, ovvero nel 1826. Poco più tardi si cercarono di fotografare anche la luna e il sole, ma le pellicole prodotte ai tempi non avevano la qualità necessaria a produrre risultati soddisfacenti. Fu solo con il miglioramento dei materiali e delle tecniche che fu possibile arrivare a produrre immagini di qualità. Negli anni ’90 del Novecento cominciò la diffusione delle webcam e del digitale e si aprirono possibilità incredibili anche per il pubblico amatoriale dato l’ottimo rapporto qualità/prezzo, con le reflex in prima fila.

Per chi si sta avvicinando solo ora a questo mondo va sfatato subito un mito. Per fare degli scatti degli elementi del cielo di grande qualità non è sempre necessario possedere un telescopio. Ma quali sono allora gli strumenti da acquistare per cominciare un’avventura con la fotografia astronomica? Innanzitutto è essenziale munirsi di una fotocamera che si possa impostare manualmente, così da poter gestire in prima persona quanti più dettagli possibili. Ideale sarebbe inoltre che con l’apparecchio in possesso sia consentito decidere quando poter chiudere l’otturatore (modalità “bulb”). La lente poi, deve essere in grado di far entrare una grande quantità di luce. Gli obiettivi grandangolari vanno benissimo ad esempio, ma non sono gli unici. Molto importante è inoltre essere provvisti di un treppiedi che assicuri la massima stabilità. Questo perché anche il minimo movimento potrebbe pregiudicare il risultato finale. È consigliabile inoltre portarsi sempre appresso un panno da utilizzare all’occorrenza per tenere la lente sempre pulita e asciutta durante le esposizioni.

A seconda dei soggetti che si intendono catturare, l’astrofotografia presuppone l’utilizzo sia di strumenti che di tecniche differenti. I “modelli” a disposizione di professionisti e appassionati sono le costellazioni, le nebulose e altre grandi spazi di cielo di notte. Il tutto viene racchiuso in una grande categoria detta “grande campo”. Due ulteriori soggetti classici della fotografia astronomica sono il sole e la luna. Per immortalare il primo non si può chiaramente fare a meno di un filtro solare. Per quanto riguarda la seconda invece c’è da dire che non vi sono molte difficoltà. Entrambi hanno tempi di esposizione molto brevi. Più complesso è catturare i pianeti, dato che è richiesto l’uso di un telescopio. Maggiore tecnica è richiesta per fotografare il profondo cielo considerando il fatto che è imprescindibile il calcolo del moto rotatorio della terra. Per lo stesso motivo non è semplice ottenere dei risultati di qualità con le comete. Le eclissi infine sono insidiose a causa del cambiamento di intensità della luce con l’evolversi del fenomeno. Questo in poche parole è il magico mondo della fotografia della volta celeste, che prevede davvero spazi astronomici in cui sbizzarrirsi.