La fotografia astronomica e l’impatto dell’intelligenza artificiale
Negli ultimi anni, tutti noi abbiamo assistito al fenomeno dell’intelligenza artificiale (IA), che in pochissimo tempo ha invaso anche le nostre case grazie, ad esempio, agli assistenti virtuali. In tanti, però, si sono chiesti se l’uso di tali tecnologie fossero davvero un aiuto valido nella vita di tutti i giorni. Beh, in alcuni settori lo è. Vediamoli insieme.
L’uso dell’IA nell’astronomia
Ebbene, nel caso della astronomia, l’IA è assolutamente un alleato di grande valore visto che, grazie agli algoritmi, riesce a fornire delle analisi avanzate e dettagliate sulle immagini del cosmo. Tali algoritmi possono identificare corpi celesti oppure individuare dei particolari fenomeni astronomici che, spesso, potrebbero risultare più ardui da riconoscere.
Questi potenti calcoli permettono anche la previsione di possibili episodi riguardanti gli avvenimenti del cosmo, ma la domanda potrebbe sorgere spontanea: come funzionano gli algoritmi? Che cosa sono? Come fanno a prevedere un avvenimento nello spazio?
Come funziona l’IA
Alla base dell’intelligenza artificiale vi sono molti calcoli, si potrebbe quasi affermare che il calcolo sia l’anima stessa di questo complesso sistema di elaborazione di dati. L’algoritmo non è altro che una sequenza di istruzioni basate sulla logica, progettate per risolvere problemi o eseguire operazioni. L’IA emula quindi quasi l’apprendimento umano che si basa sulla capacità di imparare dalle proprie azioni, permettendo così di affinare il metodo di ragionamento attraverso l’esperienza accumulata. Tutte le esperienze pregresse vengono poi usate per apprendere; si forma un pattern di apprendimento e di risposte noto anche come “machine learning”.
Grazie all’aggiornamento continuo dei dati, l’IA, è in grado di migliorare le soluzioni proposte in merito a dei quesiti, oppure, di fornirci dei dati in tempo reale su dei temi attuali, ma è anche in grado di riconoscere le voci, tradurre, e come si è potuto vedere negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è anche capace di apprendere come guidare i veicoli. Se infatti non sapevate che le famose auto Tesla usano proprio questa per la navigazione, ora lo sapete!
Molti settori lavorativi hanno tratto beneficio dall’implemento di questo aiuto virtuale che ha semplificato e migliorato processi che prima richiedevano molto più tempo del dovuto. L’IA, infatti, viene anche usata dai siti di slot.
È quindi facile comprendere quanto l’IA sia utile per lo studio astronomico; lo spazio è ricco di segreti per i suoi studiosi e uno dei metodi migliori per apprenderne maggiori dettagli è, sicuramente, la fotografia. L’IA non è altro che un aiuto, ma da dove siamo partiti?
La prima foto della luna
Si parla di fotografia astronomica già nel 1840 quando John William Draper concretizzò il sogno di tanti per la prima volta: immortalare la Luna.
L’idea di Draper di esporre, utilizzando un telescopio, per diversi minuti una lastra di rame sensibile alla luce permise di catturare i dettagli dell’orbita lunare: questo evento segnò il momento in cui la fotografia divenne un mezzo fondamentale per l’osservazione astronomica.
Sicuramente, al tempo, l’idea che un giorno dei mezzi virtuali avrebbero assistito l’uomo assieme ai telescopi per lo studio del cosmo era pura fantascienza, ma oggigiorno questi incredibili algoritmi sono anche in grado di facilitare il riconoscimento di galassie, stelle, ma anche nebulose, rendendo così più semplice l’identificazione e la classificazione degli oggetti astronomici.
Un’altra dote che contraddistingue l’IA è la sua velocità: l’accuratezza impiegata nella gestione dei dati permette, infatti, scoperte più rapide e un approfondimento maggiore di queste, permettendo agli studiosi di investire maggior tempo nella comprensione di questi ritrovamenti piuttosto che nella gestione dei dati.
Le capacità dell’intelligenza artificiale si estendono anche alla correzione automatica delle distorsioni atmosferiche presenti nelle immagini, apportando miglioramenti significativi alla qualità e alla nitidezza delle foto.
Le missioni spaziali sono spesso la fonte di enormi flussi di dati, e l’IA viene proprio impiegata per la gestione e l’analisi di queste informazioni, semplificando così notevolmente il lavoro degli astrofisici.
Ma l’IA è anche utilizzata nello spazio; iviaggi nello spazio sono, spesso, la chiave per una maggiore comprensione del nostro universo ed è facile pensare a quanti dati si possono accumulare attraverso queste missioni, basti pensare alla complessità della recente spedizione Mars Rover basata sull’esplorazione di pianeti vicini o alle missioni future riguardanti l’avanscoperta su Marte.
Nel futuro telescopio James Webb Space Telescope, l’uso dell’intelligenza artificiale, sarà automaticamente impiegata allo scopo di migliorare la qualità delle immagini e per garantire una maggiore capacità di rilevamento dei fenomeni cosmici.
In conclusione, L’IA ha rivoluzionato come ci approcciamo all’universo e come lo studiamo, accelerando le nostre nozioni nel settore, e grazie alla sinergia tra le persone e il computer saranno possibili moltissime nuove scoperte, e chissà, forse un giorno non i segreti dello spazio non saranno poi così segreti.